La carriera ventennale degli Iron Maiden può essere divisa in diversi periodi. Partendo dal presupposto che stiamo parlando di una band che è riuscita a divenire una istituzione, ottenendo trasversalmente il consenso di tutti i metallari, a prescindere dal genere preferito (black, epic, death, thrash o qualunque altro. Gli Iron Maiden "sono" il Metal) è difficile riuscire a esprimere una preferenza sull'album o il momento migliore della band. Personalmente siamo affezionati ai primi due album, prodotti all'inizio degli anni ottanta, e che contengono una quantità di pezzi di un fascino, di una freschezza e di una bellezza che non finiscono di stupire anche ascoltati per la milionesima volta o a distanza di anni. Parliamo di Iron Maiden e Killers. Il primo più piacevole da ascoltare, più facile, forse anche più immediato. ma il vero capolavoro della band a nostro avviso è proprio Killers.
PERCHE' ASCOLTARLO - Killers rappresenta il testamento di quello che per noi è il vero cantante dei Maiden: Paul Di Anno. Il prototipo del cantante rock, con una timbrica vocale inconfondibile, fascinosa, carismatica. Un cantante rock con tutti gli eccessi tipici del suo ruolo, tanto che i Maiden decisero di allontanarlo: alcool e droga rendevano inaffidabili le sue prestaizoni professionali. Arrivò Bruce Dickinson, la sirena, cantante formidabile e front man eccezionale, ma per i nostalgici Paul è e rimarrà sempre un'altra cosa.
I PEZZI FORTI - Verrebbe da dire tutti. Killers, Wrathchild, Murders in the Rue Morgue, Prodigal Son.
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